mercoledì 24 luglio 2013
IL FATTO NON SUSSISTE
I protagonisti di questa storia sono due tra i più famosi stilisti nel panorama mondiale, Domenico Dolce e Stefano Gabbana. Tutto iniziò mercoledì scorso, quando l'assessore al Commercio di Milano, Franco D'Alfonso afferma: "Qualora stilisti come Dolce e Gabbana dovessero chiederci spazi pubblici, il Comune dovrebbe chiudere loro le porte. Non possiamo farci rappresentare nel mondo da evasori." Gli stilisti più amati in tutta Italia e nel mondo vengono quindi etichettati come "EVASORI". La furia dei due è scontata, tanto che in un "Corriere Della Sera" di settimana scorsa vengono occupate due pagine, una con una lettera scritta da loro e l'altra scritta dai loro tre avvocati. Lo scopo delle due pagine era spiegare ai lettori cosa stesse succedendo e la loro causa d'indignazione. Ma l'ira di Gabbana non si ferma qua, utilizza Twitter e cinguetta: "Comune di Milano fate schifo!!! Fate schifo e pietà !!! Vergognatevi !!!". I due stilisti, dopo varie riflessioni decidono di chiudere i loro negozi e il loro ristorante di Milano per tre giorni e su ogni vetrina viene affisso un cartello con la scritta "chiuso per indignazione" (i commessi però verranno correttamente retribuiti).
I due re della moda non vogliono tacere, nasce quindi un'intervista fatta da Gian Antonio Stella sul "Corriere Della Sera" dove Stefano Gabbana afferma: "Noi siamo delle persone perbene. Viviamo in Italia, paghiamo le tasse in Italia, non facciamo finta di vivere all'estero..." e prosegue: "Noi sappiamo fare i vestiti. Vogliamo fare i vestiti. E invece siamo tirati in mezzo in una storia complicatissima di commi e codicilli". "Non ci rassegniamo a essere crocefissi come dei ladroni. Perché non lo siamo."
La conversazione continua e dopo varie domande, il giornalista chiede loro: "E se vi confermano la condanna a 400 milioni di multa?" interviene Dolce: "Chiudiamo. Cosa vuole che facciamo? Chiudiamo. Non saremmo in grado di resistere. Impossibile". E Gabbana aggiunge: "Se ci meritassimo la condanna niente da dire, ma non la meritiamo. E comunque sì, dovremmo chiudere."
Dolce e Gabbana non si nascondono davanti a niente, rispondono pronti a ogni domanda, anche la più fastidiosa, e da come si legge, spesso, il tono è ironico e tende a "stuzzicare" il giornalista, tanto che affermano: "Non abbiamo mica fatto le cose di notte! Tutto alla luce del sole". Alle loro dichiarazioni io credo, è tutto scritto e di conseguenza "il fatto non sussiste".
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